Officina Web Marketing

La realizzazione di un sito web è una cosa importante, ma non deve costare una fortuna. Il valore viene dopo avere creato un proprio sito web, quando il stio diventa uno strumento di comunicazione e di conversazione con i prorpi clienti.

domenica 27 dicembre 2009

Law marketing, le novità si basano su basi solide.

di beniamino bonocore

Ultimamente mi sto interessando al law marketing (o anche detto marketing legale) e ho aperto anche una vetrina apposità per sviluppare l'argomento, insomma un law marketing agency.
L'interesse è nato da quando mi occupo della promozione, meglio, dello sviluppo del brand del portale avvocato.it. Questo mi ha fatto conoscere una realtà che ha grandi opportunità di sviluppo e che può avere grandi vantaggi nell'acquisire una mentalità marketing oriented.
Ma il marketing e il law marketing sono veramente due discipline diverse. Assolutamente no. Diciamo che nella professione forense gli elementi da considerare sono diverse che non quelle di una strategia su un prodotto.
La differenza sostanziale sta nel fatto che se devo agire su un prodotto, su un servizio, posso modificarlo e comunicarlo strategicamente per assecondare i bisogni/desideri del pubblico a cui voglio riferirmi. Nel law marketing non posso adeguare il prodotto atteso che il prodotto è la stessa professione forense e che quindi non posso adeguare l'offerta alla domanda semplicemente cambiando i parametri dell'offerta. Ma ciò non è per forza di cose un male: nel law marketing sono costretto ad andare a fondo nella ricerca degli elementi strategici, devo avere una comunicazione incentrata sul "valore" espresso dal professionista e, in un mercato fatto di conversazioni, devo avvicinare one to one i soggetti per creare un filo di dialogo fra chi domanda e chi offre, devo scovare quegli elementi che possono avvicinare avvocato e cliente in una specificità che va oltre l'evento unico del patrocinio in tribunale. Insomma una sfida interessante.

giovedì 17 dicembre 2009

Le conversazioni sono mercato.

Se siete passati dal titolo, spero avrete già capito cosa penso. Se avete un dubbio, o meglio se la mia capacità di aver avuto un pensiero e di comunicarlo è ridotta allora andiamo avanti nel ragionamento.
Facciamo il contrario delle regole della scrittura sul web, partiamo da lontano, per cui il post dovrete leggervelo tutto.
Racconto una storia.
(azione) Due amici hanno deciso di passare un fine settimana in una località di mantagna, è un bel posto sulle alpi, dalla parte della svizzera. (colore) E' sabato sera, hanno portato fuori, sul prato davanti alla casa due poltrone, e sono li seduti in silenzio. La luna non c'è, e non ci sono neanche le nuvole, ciò che potete immaginare del cielo stellato che ammirano è prorpio la bellezza a cui loro assistono. Sono li, insieme, amici che condividono un cielo stellato.
(azione) Ad un tratto, l'amico dice all'altro: Vorrei viaggiare nelle spazio".
Alt fermate la storia.
Questo tizio ha detto che vuole andare nello spazio!
I SEO e i SEM si lanciano per indicizzare sui motori di ricerca  "viaggi nello spazio" cosi sono primi su google e calcoreranno i ROI, e i loro clienti che vanno nello spazio saranno contenti perchè sono i risultati che contano e con google pagate solo quelli.
I Pubblicitari si lanceranno in una campagna su tv, radio affissione, strilleranno i loro slogan: LO SPAZIO COME NON LO AVETE MAI VISTO. oppure LO SPAZIO VISTO DALLO SPAZIO.
Paritranno campagne virali: "come assmblare la tua personale nave spaziale".
Persino Bignami, pubblicherà un libricino: COMPENDIO ALLA GRAMMATICA MARZIANA".
Ma la storia è un altra: l'amico ascolta il desiderio dell'amico, non ha bisogno di rispondere nulla, si alza, va dentro casa e dopo pochi minuti torna: ha un libro in mano. Lo passa all'amico e gli dice: " Buon Viaggio"
L'amico prende il libro, legge il titolo: IL CICLO DELL FONDAZIONI di Isaac Asimov.
L'amico sorride, è contento: "Grazie è quello che volevo".
Abbiamo messo il mercato come soggetto della nostra indagine e punto di arrivo del sistema impresa, e cosi ci siamo scordati dell'uomo.
La soluzione non è nel web 2.0 piuttosto che in invertising, la soluzione credo che sia nel recuperare l'uomo come soggetto principale delle nostre attività e non ciò che esso, contaminato da fattori esterni diventa. L'uomo è causa, tutto il resto è effetto.
Se l'impresa tutta ricomicia a riconoscere l'uomo come suo compagno d'avventura, tutto ciò che sarà effetto del singolo uomo sarà effetto per l'impresa.
La storia che vi ho raccontato può anche non essere l'esempio perfetto, e vi prego non passate il vostro tempo a trovare lagune dalettiche nel racconto della stroria. Concentratevi su questo. Gli amici si conosco, hanno gli stessi pensieri perchè sono prima di tutto due uomini, e la soddisfazione data al "viaggiatore" sta tutto nell'intuito che l'altro ha avuto.
E l'intuito non è magia, è dentro di noi e viene fuori quando noi, ovvero l'impresa, parte dal fatto di essere anche essa un uomo. E' l'empatia fra uomo e uomo la vera conversazione.
Voglio dire, la natura di ogniuno, più o meno grande, è la capacità di avere pensieri prorpi di avere idee prorpie ed è quello che porta avanti, se mi appiattisco su il pensiero di un altro è come se sulla terra ci fosse una persona sola.
La conversazione è il soggetto principale è ciò su cui si basa tutto, il mercato è uno degli elementi che scaturiscono dalle conversazioni, da cui però vengono fuori altre migliaia di cose. La benzina del motore dello sviluppo è la creatività, nella sua accezione più ampia, le imprese devono riscoprirla, essere intuitive, e creative, facciamo tutte le indagini che vogliamo, ma alla fine mettiamoci del nostro, il nostro intuito e la nostrà creatività. Pubblicità, web, tutto ciò che è comunicazione la servizio dell'impresa, ritorneranno ad essere strumenti formidabili.

mercoledì 16 dicembre 2009

L'importanza di parlare di marketing.

di beniamino buonocore

Ogni tanto mi dimentico di essermi creato questo luogo di riflessione (vero si chiama blog), che quasi nessuno legge, anzi credo nessuno, ma che nelle mie intenzioni serve per consegnare alla rete le mie riflessioni, quasi che mi aiuti a conservarel nel tempo per poterle rileggere ogni tanto, per non perdere il filo del discorso, per non farmi distrarre dalle tante nozioni che servono e su cui a volte ti "fissi" e creandoti una abituidne di pensero che è nemica della creativià.
Lo spunto mi è arrivato dal titolo che diedi a questo blog: officina web marketing, o meglio: riflettiamo sulla evoluzione del marketing nel web. Da quelo momento molte cose sono cambiate e le esperienze lavorative sono aumentae e si sono diversificate. Adesso, mi capita di occuparmi della promozione di un portale che si chiama avvocato.it. E la mia mente si riempie di nozioni di law marketing, marketing legale, mi avvicino ai convegni e agli scritti di altri consulenti che si occupano della promozione degli studi legali, di commercialisti di notai: sembra tutto nuovo. Il marketing si evolve, assume una dimensione verticale perchè occupa degli specifici settori, e in qualche modo si specializza, quasi che applicasse su se steso le regole che invece fissa per gli altri. Diventa un prodotto. Un prodotto da vendere. Ecco il pensiero che mi logora da ieri sera. Ero a cena con Luciano, scherzavamo, mangiavamo bene, accompagnati da un ottimo vino e riflettavamo sul lavoro (facciamo due cose diverse), io mi occupo di strategia, lui di formazione. Gli raccontavo di questa nuova esperienza sul portale avvocato.it, di come cresceva l'interesse sulle strategie di marketing legale, sembrava tutto interessante, finchè non mi sono accorto che in realtà parlavamo del marketing come un prodotto e non come una opportunità.
Il marketing non è un prodotto, è sbagliato parlare di law marketing solo perchè è riservato agli studi legali, è sbagliato parlare di web marketing solo perchè uso il web come strumento di promozione. E' sbagliato perchè utilizzo una "strategia di posizionamento" su un concetto solo perchè lo voglio vendere e dunque lo trasformo in prodotto per il consumatore. Ma in quel preciso momento ho limitato l'opportunità del concetto di marketing di essere se stesso in tutte le sua sfaccettature, di essere incoerente con se stesso perchè è pensiero umano dedicato ad altri essere umani. L'elasticità di una "filosofia" fatta dagli unomini a vantaggio di altri uomini che non può essere ingabbiata in regole di marca o di prodotto ad uso di pochi.
Ho cominciato a pensare che il concetto di marketing ha in se stesso la regola e l'eccezione che ne conferma la validità.
Credo che devo riconquistare me stesso, la convizione che impresa è parte integrante dell'uomo, che lavora per un bisogno che va oltre il concetto innaturale del denaro, ma che si rende attivo per se stesso per sentirsi vivo. Perchè il lavoro è una parte della nostra vita, ci rende un gruppo e non tanti singoli elementi inutili in se stessi. Se marketing è amplificare il mio lavoro, la mia impresa per gli altri, indipendentemente dalle definizioni di valore per altri e valore per me, allora non lo ingabbio, lo rendo libero di esprimersi e lo armo della creativià, lontano da regole, target, permission o quello che si vuole, ma lo trasformo in un modo di essere uomo in una comunità, lo riporto alla stessa essenza di persona che vive per se solo se è all'interno di un gruppo. Lo rendo utile, un compagno di viaggo e una vera opportunità.