di Beniamino Buonocore
Il bello della rete è che trovi di tutto su tutto. Oggi leggevo un po di blog e sono incappato in questo post.
Mi sono chiesto cosa fosse per me il web 2.0, e già nel commento al post ho detto che non ci vedo nessuna rivoluzione, ma credo sia solo una normale evoluzione, anche meglio adeguamento della tecnologia e delle cose che ci offre, alla nostra struttura sociale.
L'essere umano ama e ambisce all'agregazione. Se penso alla storia del web, e alla sua (in fondo) brevissima vita, ho la sensazione che inevitabilmente si stia adeguando alla struttura sociale dell'essere umano.
Lo sforzo, la sfida che le attività di marketing hanno dovuto da sempre superare, è l'individuazione dei "gruppi" di persone (chiamati consumatori, fruitori, utenti, ecc ecc), che condividessero un interesse per un "valore": marca, prodotto, servizo.
Negli anni 70, i gruppi erano stratificati in base ad elementi sociodemografici, successivamente, dagli anni 80' si è cominciato a comprendere che pur appartenendo a categorie sociodemografiche identiche, due soggetti potevano avere gusti e desideri diversi. Fino ad oggi, dove l'aggregazione è divenuta per gruppi di interessi manifestati e condivisi. Ma il tema principe è rimasto la ricerca di gruppi (tribù) aggregati sotto un comune desiderio da soddisfare.
Il web 2.0 non è artefice di nulla, è solo la ennesima conferma, l'ennesima manifestazione di questa struttura sociale.
Non credo sia una rivoluzione, forse lo sembra perchè corre a passi veloci. Credo che sia una opportunità, tecnologicamente forte, per generare aggregazioni più forti e tribù più vaste. Per la gioia del marketing.
Officina Web Marketing
La realizzazione di un sito web è una cosa importante, ma non deve costare una fortuna. Il valore viene dopo avere creato un proprio sito web, quando il stio diventa uno strumento di comunicazione e di conversazione con i prorpi clienti.
martedì 13 ottobre 2009
venerdì 9 ottobre 2009
CRESCONO GLI UTENTI INTERNET.
di Beniamino Buonocore
Continua (inesorabile) la crescita di utenti internet, sia in termini assoluti, e sia (sotrattutto) in termini qualitativi. Un risultato, che ci si poteva aspettare, evidenziato da un'indagine condotta da Nielsen, intitolata "La crisi non arresta internet".
L'indagine ha evidenziato una crescita dei navigatori con un aumento rispetto al 2008 del 12%. Ma ancora più rilevante è la accresciuta qualita del navigatore, il quale dimostra una maggiore attenzione al mezzo web, atteso l'aumento assolutamente rilevante delle pagine viste da ogni singolo utente e l'aumento del tempo di utilizzo della rete.
L'analisi in termini qualitativi ha anche evidenziato con gli utenti cominciano ad delinearsi come utilizzatori puntuali del web. Il 75% dei navigatori si concentra su community, social network, blog; il 54% si dedica ai video e cosi via. Un risultato raggiunto attraverso un'offerta di contenuti sempre più ricca e completa, e (a mio giudizio) da una maggiore conoscenza dello strumento internet da parte dell'utente, che comincia sempre più a sapere cosa vuole e come e dove cercarlo.
Inutle dire, maggiori gli utenti, maggiori gli investimenti pbblicitari.
Anche se la TV continua a farla da padrone, conquistandosi il 52% degli investimenti, la rete continua a scalare posizioni, incrementanto la crescita, incanalando il 7% degli investimenti pubblicitari (in aggiunta al 14% di crescita 2007), e sorpassando (peccato) la raccolta delle radio.
Continua (inesorabile) la crescita di utenti internet, sia in termini assoluti, e sia (sotrattutto) in termini qualitativi. Un risultato, che ci si poteva aspettare, evidenziato da un'indagine condotta da Nielsen, intitolata "La crisi non arresta internet".
L'indagine ha evidenziato una crescita dei navigatori con un aumento rispetto al 2008 del 12%. Ma ancora più rilevante è la accresciuta qualita del navigatore, il quale dimostra una maggiore attenzione al mezzo web, atteso l'aumento assolutamente rilevante delle pagine viste da ogni singolo utente e l'aumento del tempo di utilizzo della rete.
Inutle dire, maggiori gli utenti, maggiori gli investimenti pbblicitari.
Anche se la TV continua a farla da padrone, conquistandosi il 52% degli investimenti, la rete continua a scalare posizioni, incrementanto la crescita, incanalando il 7% degli investimenti pubblicitari (in aggiunta al 14% di crescita 2007), e sorpassando (peccato) la raccolta delle radio.
Questa indagine fa ben sperare, che possano esserci segnali di ripresa di un'economia che fatica a trovare sbocchi a presentare la sua offerta. Io spero che non si dimostri ancora di più la sua forza del web, man mano che gli adetti ai lavori impareranno a conoscere sempre meglio l'utente web, le sue aspettative, i suoi desideri, e il suo modo di interaggire con la rete.
Se ne parlerà più approfonditamente anche al IAB FORUM 09.
martedì 6 ottobre 2009
REALIZZAZIONE SITO WEB. REGOLE SAGGIE.
di Beniamino Buonocore
Stamattina, su TAGLIABLOG, è stato pubblicato un articolo molto interessante: viene introdotto CSPR, ovvero:
C _ Contenuto
S _ Semplicità di accesso
P _ Presentazione
R _ Reperibilità
Lascio da parte il confronto che l'articolo con la teoria delle 4P, perchè li giudico due contesti diversi e trovo in qualche modo forzato il rapporto.
Ma l'argomento di questo post è un altro: trovo assolutamente interessante la scelta di creare ordine e soprattutto un percorso di lavoro per chi realizza un sito web. Ed è interessante l'uso del CSPR. Tuttavia, lasciato cosi, il sistema rischia di essere una trappola.
Vediamoli uno ad uno e riflettiamoci su:
Contenuto: Vero! Ma quale, e con quale gerarchia. Ogni sito nasce con un obiettivo, vendere un prodotto, presentare un professionista, fino al punto di parlare di politica.
Dunque prima di contenuto mi dovrei occupare di INDAGARE, ovvero capire quale forma deve assumere il mio contenuto, capirne il lessico, la semantica.
Semplicità di accesso: Vero! Ma il dibattito sull'usabilità di un sito web è ancora lontano da essere concluso. Ci sono due teorie che racchiudono tutta una serie di riflessioni. La prima concepisce il percorso di un utilizzatore di un sito in tre momenti: nel primo gli vegono fornite una grossa quantità di informazioni su cui scegliere. Una volta che ha scelto, viene introdotto nel secondo passaggio dove le possibilità di scelta sono portate al minimo, con lo scopo di non generare "ripensamenti" dopo la prima scelta. Fatta anche la seconda scelta, si è introdotti al terzo momento dove si ritorna a proporre una varietà di scelte, ma concentrate su un singolo argomento nato dalla secondo passaggio.
Questo schema è molto vicino alle nozioni di tecnica di vendita, dove il primo passaggio e la famosa domanda aperta, e la ricerca delle informazioni.
La seconda teoria, è l'esatto contrario, ovvero ritiene di incanalare l'utente verso un percorso con poche varianti, successivamente, nel secondo passaggio, moltiplicare le scelte, coerentemente con quanto ricavato dalla prima scelta, e nel terzo passaggio limitare le scelte, andando verso la relaizzazione dell'obiettivo che il sito si prefige.
Ed è un percorso molto più vicino alle dinamiche dei motori di ricerca.
Presentazione: Vero! L'impatto grafico acquista (e meno male) finalmente e sempre di più una sua importanza. E vanno considerati tutti gli aspetti della grafica: i font, che devono essere scelti rispetto al fatto che devono essere letti su un monitor, quindi senza troppe grazie (ti times per intenderci), o meglio, senza nessuna grazia. La grandezza del carattere rispetto all'interlinea, in quanto la lettura non è data dalla grandezza di un carattere, ma dal rapporto che c'è fra la grandezza del carattere e la distanza che c'è fra la riga sopra e la riga sotto (la famosa interlinea).
La scelta dei colori fra quelli che producono fiducia, aggressivita, o la scelta dei colori di fondo, ricordandosi che il massimo della lettura lo si ottiene scrivendo su fondo bianco.
Reperibilità: Vero! Motori di ricerca, Social Network, CRM, off-line. Essere primi su google è anche importante. Ma è la soluzione? Non del tutto. C'è una regola importante che sintetizzo con un esempio: più grande è il mercato maggiore è la concorrenza da combattere. E' importante non sottovalutare la reperibilità del nostro sito, ma più importante è valutare perchè veniamo cercati e se siamo capaci di dare risposte e informazioni utili. Senza è tutto inutile.
Il CSPR è sicuramente un interessante mezzo, che raggiunge ancora di più il successo se diventa stimolo di domanda.
Stamattina, su TAGLIABLOG, è stato pubblicato un articolo molto interessante: viene introdotto CSPR, ovvero:
C _ Contenuto
S _ Semplicità di accesso
P _ Presentazione
R _ Reperibilità
Lascio da parte il confronto che l'articolo con la teoria delle 4P, perchè li giudico due contesti diversi e trovo in qualche modo forzato il rapporto.
Ma l'argomento di questo post è un altro: trovo assolutamente interessante la scelta di creare ordine e soprattutto un percorso di lavoro per chi realizza un sito web. Ed è interessante l'uso del CSPR. Tuttavia, lasciato cosi, il sistema rischia di essere una trappola.
Vediamoli uno ad uno e riflettiamoci su:
Contenuto: Vero! Ma quale, e con quale gerarchia. Ogni sito nasce con un obiettivo, vendere un prodotto, presentare un professionista, fino al punto di parlare di politica.
Dunque prima di contenuto mi dovrei occupare di INDAGARE, ovvero capire quale forma deve assumere il mio contenuto, capirne il lessico, la semantica.
Semplicità di accesso: Vero! Ma il dibattito sull'usabilità di un sito web è ancora lontano da essere concluso. Ci sono due teorie che racchiudono tutta una serie di riflessioni. La prima concepisce il percorso di un utilizzatore di un sito in tre momenti: nel primo gli vegono fornite una grossa quantità di informazioni su cui scegliere. Una volta che ha scelto, viene introdotto nel secondo passaggio dove le possibilità di scelta sono portate al minimo, con lo scopo di non generare "ripensamenti" dopo la prima scelta. Fatta anche la seconda scelta, si è introdotti al terzo momento dove si ritorna a proporre una varietà di scelte, ma concentrate su un singolo argomento nato dalla secondo passaggio.
Questo schema è molto vicino alle nozioni di tecnica di vendita, dove il primo passaggio e la famosa domanda aperta, e la ricerca delle informazioni.
La seconda teoria, è l'esatto contrario, ovvero ritiene di incanalare l'utente verso un percorso con poche varianti, successivamente, nel secondo passaggio, moltiplicare le scelte, coerentemente con quanto ricavato dalla prima scelta, e nel terzo passaggio limitare le scelte, andando verso la relaizzazione dell'obiettivo che il sito si prefige.
Ed è un percorso molto più vicino alle dinamiche dei motori di ricerca.
Presentazione: Vero! L'impatto grafico acquista (e meno male) finalmente e sempre di più una sua importanza. E vanno considerati tutti gli aspetti della grafica: i font, che devono essere scelti rispetto al fatto che devono essere letti su un monitor, quindi senza troppe grazie (ti times per intenderci), o meglio, senza nessuna grazia. La grandezza del carattere rispetto all'interlinea, in quanto la lettura non è data dalla grandezza di un carattere, ma dal rapporto che c'è fra la grandezza del carattere e la distanza che c'è fra la riga sopra e la riga sotto (la famosa interlinea).
La scelta dei colori fra quelli che producono fiducia, aggressivita, o la scelta dei colori di fondo, ricordandosi che il massimo della lettura lo si ottiene scrivendo su fondo bianco.
Reperibilità: Vero! Motori di ricerca, Social Network, CRM, off-line. Essere primi su google è anche importante. Ma è la soluzione? Non del tutto. C'è una regola importante che sintetizzo con un esempio: più grande è il mercato maggiore è la concorrenza da combattere. E' importante non sottovalutare la reperibilità del nostro sito, ma più importante è valutare perchè veniamo cercati e se siamo capaci di dare risposte e informazioni utili. Senza è tutto inutile.
Il CSPR è sicuramente un interessante mezzo, che raggiunge ancora di più il successo se diventa stimolo di domanda.
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